Lettera della Professoressa Elisabetta Dall’Oro

A Marco & Gloria deceduti il 14 giugno 2017, nell’incendio della Grenfell Tower di Londra.
Quest’anno ho prestato servizio come insegnante di sostegno presso l’istituto Comprensivo “G. Toniolo” di San Stino di Livenza, in provincia di Venezia e ho conosciuto per caso o forse per destino, la mamma di Marco, poiché lavora nella stessa scuola come segretaria. Avevo sentito parlare di lei dalle mie colleghe e dopo aver associato la vicenda dell’incendio alle Grenfell Tower di Londra a lei, ho provato un forte dolore al cuore e un desiderio inspiegabile di conoscerla, di parlare con lei e di soffrire insieme. Improvvisamente è uscita dal profondo una reminiscenza di studi latini: il verbo “compatire” viene dal latino “compăti” che significa “sopportare, soffrire insieme”… cose che non mi sarebbero mai venute in mente tanti anni fa, mentre venivo esaminata in latino, tra i banchi di scuola.
E così, mentre parlavo con la mamma di Marco e vivevo il dolore di lei, continuavano a risuonarmi in testa le frasi dei miei professori, sull’importanza della cultura: “la cultura, ragazzi, è come un seme che fiorisce a suo tempo, ma la dovete innaffiare ogni giorno e poi dovete dissodare il terreno e prendervi cura della pianta, perché solo così diventerà forte e farà a sua volta dei frutti buoni”.
Ecco ora è giunto il mio turno.
Ora sono io che ripeto all’infinito queste frasi ai ragazzi e ragazze che mi trovo ad educare, assieme al mio latino, ormai amico, che mi suggerisce che “educare” deriva dal latino “educĕre”, che significa «trarre fuori, allevare, condurre»…che meraviglia è la cultura!
E ora sono io che suggerisco loro: ragazzi e ragazze imparate e imparate bene e costruite bene e con umiltà.

Il destino mi ha condotto qui, in vacanza, nella Tua splendida e da me molto amata, Londra, pochi giorni dopo l’anniversario della morte di questi due ragazzi eruditi ed educati e qui sotto lascio dei semplici pensieri per Te, che passi di qua, se avrai voglia di riflettere sull’importanza della cultura.
Sono semplici frasi scritte dagli alunni di 1AS, la classe in cui ho lavorato, una classe eterogenea e meravigliosa come le mille facce di un brillante.

con affetto,
prof.ssa Elisabetta D.